Gli antibiotici sono molecole usate per eliminare microrganismi o per interromperne la crescita e proliferazione.
Sono comunemente usati in medicina umana e veterinaria per curare un ampio ventaglio di malattie infettive.
La resistenza agli antimicrobici (AMR) è la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici.
L’uso scorretto o l’abuso di antibiotici sono considerati le cause della crescita e della diffusione di microrganismi
resistenti alla loro azione, con conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi per la salute pubblica.
Un noto esempio di batterio che ha sviluppato la capacità di resistere a più antibiotici è lo Staphylococcus aureus
meticillino-resistente (Meticillin-resistant Staphylococcus aureus, in breve MRSA). I batteri resistenti possono
diffondersi attraverso varie vie. L’AMR, se insorge in batteri zoonotici presenti in animali e cibi, può persino
compromettere l’efficacia delle terapie delle malattie infettive nell’uomo.
In Italia la resistenza agli antibiotici (report AIFA) si mantiene tra le più elevate in Europa e risulta, nella maggior
parte dei casi, al di sopra della media europea. Nel nostro Paese ogni anno, dal 7 al 10 per cento dei pazienti va
incontro a un’infezione batterica multiresistente con migliaia di decessi. Le infezioni correlate all’assistenza
colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi (1).
Dal punto di vista oftalmologico, è solo negli ultimi anni che si è cercato di approfondire la tematica, spinti anche
dal crescente fenomeno delle recidive durante il trattamento delle infezioni della superficie oculare.
Secondo i dati di una recente survey, il 98% degli oftalmologi italiani, considerando la propria casistica clinica
degli ultimi 6 mesi di attività, ha riferito fenomeni di antibiotico-resistenza in un range di pazienti compreso fra il
10% e 30%, cioè circa 50.000-100.000 pazienti all’anno (2). L’antibiotico-resistenza in ambito oftalmologico è
quindi un fenomeno in forte crescita, che solo negli ultimi anni ha avuto l’attenzione che merita.
Nell’ultimo decennio sono state sviluppate dall’industria farmaceutica soluzioni alternative all’abuso di
antibiotici, ovvero colliri antisettici innovativi che possono ridurre la flora batterica in preparazione o dopo
interventi chirurgici oftalmici.
Tra questi spicca il collirio a base di olio ozonizzato in liposomi, capace di combattere anche i batteri multiresistenti,
senza selezione di ceppi resistenti e con un alto livello di tollerabilità.
Lo scopo di questo corso è inquadrare questa ultima innovazione relativa al controllo delle infezioni postchirurgiche
in un contesto di estrema urgenza a livello mondiale.
Responsabile Scientifico: Dott. Antonio Laborante