Presentazione

Al giorno d’oggi la facoemulsificazione è la tecnica universalmente più utilizzata e diffusa nel campo
dell’oftalmologia. Essa ha raggiunto così alti livelli di sicurezza e precisione, anche nella correzione ottica, che
viene definita come “chirurgia refrattiva della cataratta”.
Il continuo miglioramento delle tecniche chirurgiche, degli apparati facoemulsificatori, delle proprietà ottiche
delle IOLs, hanno reso questa tecnica, introdotta da Kelman ormai più di cinquant’anni fa, il gold standard della
chirurgia di una patologia che sappiamo quanto sia altamente invalidante e quanto siano alti i suoi costi sociali.
Tuttavia, ci sono casi particolari in cui la più vecchia tecnica di estrazione extra-capsulare della cataratta si rivela
come la scelta più opportuna, in quanto le condizioni oculari possono essere così compromesse da rendere la
faco a rischio di importanti complicanze intraoperatorie o postoperatorie, sia precoci che tardive.
Scopo di questo corso è di approfondire le tecniche pianificate di estrazione extracapulare della cataratta
optando per l’alternativa tecnica mini-incisionale manuale (M-SICS), da sfruttare in casi particolarmente difficili.
Utilizzata per l’estrazione dell’intero nucleo attraverso una incisione a tunnel dalle dimensioni più piccole
possibili, essa ha infatti peculiari proprietà anastigmogene che consentono di superare i limiti della extracapsulare
tradizionale, caratterizzata da una ampia incisione limbare che necessita obbligatoriamente di sutura.
Come sappiamo, per diversi decenni del secolo scorso la tecnica extracapsulare tradizionale, è stata la procedura
chirurgica più praticata per l’estrazione della cataratta. Negli anni ‘80, quando hanno iniziato a diffondersi le
prime lenti intraoculari, essa aveva già soppiantato la tecnica Intracapsulare, perchè si aveva la necessità di
avere il sostegno del sacco capsulare per la centratura e la stabilità della IOL .
Nella ECCE tradizionale l’incisione è limbare, dalle ore 10 alle ore 2, ossia di circa 10-12 mm e prevede, alla fine
dell’intervento, l’apposizione di diversi punti di sutura, con un effetto sull’astigmatismo postoperatorio non
sempre ottimale e prevedibile.
Come evoluzione della estrazione extracapsulare classica si è sviluppata, passo dopo passo, una nuova tecnica
manuale di estrazione della cataratta denominata M-SICS ossia tecnica mini-incisionale manuale, con
caratteristiche peculiari proprie.
Nel 1987 Blumenthal pubblicò il primo articolo sulla tecnica Mini-NUC che prevedeva l’estrazione dell’intero
nucleo attraverso un tunnel sclerale di dimensioni ridotte, tramite l’utilizzo di un mantenitore della camera
anteriore e di uno “scivolo” in plastica (lens glide).
Questa idea ha dato il via ad una nuova concezione per l’estrazione extracapsulare del nucleo attraverso una
incisione di dimensioni molto più ridotte.
La tecnica manuale mini-incisionale ha avuto una larga diffusione a partire dagli anni ‘90, sostanzialmente per
motivi socio-economici, in Paesi in cui non vi era diffusa disponibilità di elevata tecnologia.
Infatti, gli sviluppi avvenuti negli stessi anni nel campo della facoemulsificazione, avevano portato all’esigenza di
ottenere lo stesso ridotto astigmatismo postoperatorio, di eseguire incisioni sutureless e di sfruttare la
capsuloressi circolare continua e l’impianto della IOL nel sacco capsulare anche nella tecnica di estrazione
manuale della cataratta.

Non è un caso che si sia andata sviluppando soprattutto in India, un Paese con un enorme bacino di pazienti da
operare di cataratta ma con un relativo basso numero di chirurghi e, all’epoca, scarsa disponibilità di tecnologia.
Proprio in questa regione del mondo la SICS ha avuto il merito di rendere possibile un gran numero di interventi
di cataratta a basso costo, svolgendo una fondamentale funzione socio-sanitaria.
Si pensi infatti che, con l’affinamento della tecnica, diversi chirurghi sono riusciti ad eseguire questa tecnica
anche in più di 60 interventi giornalieri.
La M-SICS appare oggi una tecnica manuale matura che può essere utile anche nel mondo Occidentale e
addirittura nelle nostre sale operatorie ipertecnologiche.
In casi particolarmente difficili, infatti, può essere molto utile sia per il moderno chirurgo del segmento anteriore
che per il chirurgo del segmento posteriore.
Si possono evitare, in tal modo, le complicanze legate all’uso di potenze eccessive degli ultrasuoni durante la
facoemulsificazione di cataratte brunescenti o dure (“hard rock”), per evitare ustioni dell’ingresso principale,
oppure in caso di cornee con conta endoteliale ridotta, per evitare il rischio di scompensi corneali postoperatori,
edema maculare cistoide, o gravi complicanze come l’aumentato rischio di lussazione del nucleo, nel
caso di marcata lassità zonulare, nelle cataratte sublussate per trauma o in pseudoefolatio lentis molto avanzate
con facodonesi marcata. Anche il chirurgo vitreoretinico può sfruttare i vantaggi della M-SICS, come per esempio
in caso di estrazione Intracapsulare per lesione estesa delle fibre zonulari, o anche per il recupero di nuclei
voluminosi e duri lussati in camera vitrea, per evitare di lesionare le strutture retiniche, come invece può accadere
con la endo-facoemulsificazione tramite il fragmatomo, con uso di energie eccessive e pericolose.
In conclusione, anche se noi oggi utilizziamo strumentazioni sofisticate e performanti, come gli apparati di
facoemulsificazione di ultima generazione, il femto-laser nella tecnica FLACS, dobbiamo conoscere e poter
scegliere una tecnica manuale come la M-SICS, che deve convivere con la Tecnologia avanzata nel bagaglio del
moderno chirurgo, che la può sfruttare nella gestione di casi particolarmente complicati.
Facciamo qualche passo indietro: come si è arrivati alla tecnica M-SICS moderna?

Responsabile Scientifico Dott. Alfonso Anania

Programma

· Breve storia della M-SICS
· Comparazione delle diverse tecniche di estrazione extracapsulare della cataratta
· Strategie di utilizzo della tecnica M-SICS
· Varianti della costruzione della incisione principale
· Utilità della tecnica M-SICS per il chirurgo della vitreoretina

Informazioni

Obiettivo formativo

2 - Linee guida - protocolli - procedure

Mezzi tecnologici necessari

  • Pc con sistema operativo Windows (windows xp o superiore)
  • Mac (OS 10 o superiore)
  • Linux
  • Connessione Internet (preferibilmente ADSL)
  • Amplificatore audio con altoparlanti
  • I più recenti browser web (es.: Internet explorer 7 o superiore, Firefox, Chrome ecc…)
  • Plugin Flash installato
  • Plugin Adobe reader installato

Procedure di valutazione

Questionario di 60. quiz a risposta multipla (4 opzioni di risposta) di cui solo 1 corretta. La prova sarà ritenuta superata se le risposte corrette saranno almeno il 75% dei quesiti proposti (=>45).

Prerequisiti cognitivi

Concetti base di Oftalmologia

Descrizione modulo formativo

serie di pdf

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Allergologia ed immunologia clinica
  • Chirurgia Maxillo-facciale
  • Medicina del lav. e sicurez. degli amb. di lav.
  • Medicina di comunita'
  • Medicina generale (Medici di famiglia)
  • Oftalmologia
  • Pediatria
  • Pediatria (pediatri di libera scelta)
  • Psichiatria

Farmacista

  • Farmacista pubblico del SSN
  • Farmacista territoriale

Fisico

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Tecnico della prev. nell'amb. e luoghi di lav.

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Terapista della neuro e psicomot. dell'eta ev.

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Terapista occupazionale

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