Negli ultimi 60 anni la scienza dell’alimentazione ha compiuto progressi eccezionali, tanto che oggi possiamo suggerire, su base rigorosamente scientifica, come alimentarsi in modo adeguato per la prevenzione di molte patologie non trasmissibili.
Gli studi e le ricerche nel campo della fisiologia della nutrizione hanno fornito, grazie all’apporto di vaste sperimentazioni, precise indicazioni dietetiche che offrono ampie garanzie di validità e possono contribuire in modo determinante alla prevenzione di quelle malattie che appaiono caratteristiche delle società avanzate, vale a dire le patologie dismetaboliche, cardiovascolari, ed in particolare nel nostro caso, oculari.
L’assunzione di principi nutritivi come zuccheri semplici o di grassi come gli acidi grassi saturi in quantità eccessive e per lunghi periodi, porta ad un notevole impegno da parte dei meccanismi fisiologici di regolazione che, infine, rischiano fortemente di perdere in efficienza; in tal caso, l’utilizzazione metabolica dei nutrienti viene compromessa e anche la trasformazione energetica risulta incompleta, causando patologie degenerative oculari difficilmente trattabili una volta conclamate. Nonostante questo, alla luce delle più recenti scoperte, i vari capitoli, trattano e puntualizzano i concetti fondamentali cui basarsi per una indicazione specifica dietetica che in presenza di una specifica patologia oculare possa contrastarne la progressione.
Infatti, vengono trattati gli aspetti fisiologici, genetici, neuromodulatori, nonché quanto può influire il nostro microbiota intestinale o i giusti nutrienti nel metabolismo oculare e il loro ruolo nelle sempre più presenti patologie oculari quali: degenerazione maculare senile, retinopatia diabetica, sindrome sicca corneo-congiuntivale, glaucoma ed eredo-degenerazioni oculari