Le uveiti sono forse il settore dell’Oftalmologia in cui competenze inerenti altre specialità risultano più utili per
garantire un’adeguata gestione del paziente. Immunologia, reumatologia, infettivologia, pediatria, neurologia,
laboratorio analisi forniscono agli oculisti quel bagaglio di conoscenze necessario a integrare le informazioni
cliniche acquisite con quelle pertinenti gli altri apparati dell’organismo. Chi ha completato gli studi di Medicina
alcuni anni addietro deve compiere un importante sforzo di aggiornamento o, in alternativa, delegare ad altri la
valutazione clinica e la gestione terapeutica dei pazienti più impegnativi.
L’argomento è altrettanto importante per la formazione degli oculisti più giovani e per gli ortottisti e assistenti
di oftalmologia e per gli specialisti delle branche su riportate. Oltre a nozioni teoriche sono proposti
interessanti casi clinici di uveite, corredati spesso da un lungo follow-up, che aiuta ad assimilare nozioni utili
alla loro gestione. L’uveite è una malattia poco comune, ma rappresenta una delle patologie più complesse in
oftalmologia. Le uveiti comprendono un gruppo numeroso ed eterogeneo di malattie di tipo infiammatorio a
partenza dall’uvea, ma che spesso si estendono a coinvolgere le strutture limitrofe. L’interessamento di quelle
più esterne, come la sclera, l’episclera e la congiuntiva, assume essenzialmente un valore semeiologicodiagnostico. Il coinvolgimento diretto o indiretto delle strutture più interne, epitelio pigmentato, retina, vasi
retinici e nervo ottico, a volte complicato da alterazioni della trasparenza corneale, da cataratta e da glaucoma
secondario, può comportare una compromissione anatomica con danni funzionali di gravità variabile fino alla
cecità. Le uveiti hanno un’incidenza che, a seconda degli Autori, va da 17,5 a 52,4 nuovi casi ogni 100.000
abitanti per anno, maggiormente frequenti nell’infanzia e nei giovani adulti. La maggior parte dei casi ha inizio
durante l’età lavorativa (dai 25 ai 64 anni). Le ripercussioni socioeconomiche sono evidenti, se si pensa che le
uveiti sono responsabili di circa il 15-20% dei casi di cecità nei paesi industrializzati e del 25% nei paesi in via di
sviluppo; i costi sociali per le uveiti sono paragonabili a quelli per la retinopatia diabetica. La diagnosi di uveite
è soprattutto basata sul quadro clinico oftalmologico, ma la stessa diagnosi ed il trattamento richiedono un
approccio multidisciplinare con la collaborazione, a seconda dei casi, di uno o più specialisti, quali:
immunologo, reumatologo, infettivologo, pediatra, neurologo, dermatologo, urologo, ginecologo,
gastroenterologo, e con l’ausilio di esami strumentali e di laboratorio mirati.
L’uveite può rappresentare la prima manifestazione di una malattia sistemica, quale l’artrite reumatoide, il
lupus eritematoso sistemico, la sarcoidosi, la sclerosi multipla, ed altre la cui diagnosi precoce può influire in
modo determinante sulla prognosi a lungo termine.